Luoghi della Cultura

Ecomuseo della montagna sarda o del Gennargentu

Aritzo

Ecomuseo della montagna sarda o del Gennargentu

 

L’Ecomuseo della Montagna Sarda o del Gennargentu è un sistema museale distribuito sul territorio comunale di Aritzo e articolato in più aree espositive che raccontano la cultura delle comunità del centro sardegna attraverso la riproposizione degli spazi domestici, degli antichi mestieri, del vestiario tradizionale e di quello del camuffamento legato al Carnevale, per arrivare a illustrare i rituali religiosi e le pratiche magico-stregoniche. Il percorso museale, nato nel 1980  per iniziativa di un’associazione di volontariato che ha organizzato la raccolta degli oltre quattromila reperti donati dalla cittadinanza,  rappresenta una componente inscindibile del patrimonio identitario e ambientale del paese; per tale motivo la sua denominazione è stata mutata nel 2000 da “Museo della vita e delle tradizioni popolari” a "Ecomuseo della montagna sarda o del gennargentu”. Le aree espositive sono così distribuite:

In pieno centro storico un antico edificio del 1600, caratterizzato dalla presenza di un sottopassaggio con volta a sesto acuto e chiamato “Sa bovida”(la volta), ospita una mostra permanente dedicata alla “Magia e Stregoneria” facendo luce sull’attività inquisitoriale e repressiva accertata in Sardegna tra il XV e il XVII secolo e documentata da una copiosa collezione di manufatti magico-religiosi; la struttura, originariamente prigione regia in epoca spagnola, nella seconda metà del 1800 è diventata carcere mandamentale per detenuti del circondario in attesa di giudizio.  

Al centro del paese “Casa Devilla”, dimora padronale di una famiglia borghese legata all’antica industria della neve, accoglie oggi una collezione di oggetti di artigianato locale tra cui spicca la cassa nuziale intagliata, manufatto ligneo tradizionale aritzese; il corpo più antico dell’abitazione conserva il nucleo architettonico di impianto spagnolo.

In Pratz’e Iscola, presso la vecchia sede del palazzo comunale è allestito uno spazio dedicato all’artista Antonio Mura, pittore e incisore del 900, uno dei maggiori rappresentanti dell’arte pittorica sarda.

Infine, nell’immediata periferia dell’abitato, il Museo Etnografico custodisce e conserva le testimonianze della vita agro-silvo-pastorale, della transumanza e dei saperi delle donne aritzesi (dalla filatura e tessitura della lana per arrivare alla lavorazione della cera). Tra le diverse sezioni del museo si segnalano gli ambienti dedicati alla trasformazione e al commercio “itinerante” dei prodotti del bosco e della  “Carapigna”: un sorbetto al limone, di colore bianchissimo e dalla caratteristica consistenza simile a quella della neve fresca. La Carapigna, produzione tipica di Aritzo e strettamente legata all’industria della neve, è insignita del marchio PAT (Prodotto Agroalimentare tradizionale della Sardegna) che ne attesta una metodica di lavorazione consolidata nel tempo.

 

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