Luoghi della Cultura
Museo Archeologico di Dorgali
Il Museo Archeologico di Dorgali, inaugurato nel 1980, si trova nella centrale via Lamarmora. Il sito museale racconta una storia lunga 3000 anni, dal Neolitico all’età moderna. Gli oggetti esposti provengono sia da scavi archeologici sia da ritrovamenti in grotta (Gruppo Grotte di Dorgali e Gruppo Grotte Nuorese) nonché da raccolte di superficie, ritrovamenti fortuiti e donazioni da parte dei privati cittadini.
Le collezioni del museo sono ospitate su un’area di 170 mq, organizzata su tre sale, dove i reperti sono esposti all’interno di vetrine e teche secondo un rigoroso ordine cronologico. Le aree espositive sono così allestite:
Nella prima sala l’esposizione ha inizio con la litica, in particolare con l’ossidiana, l’oro nero del Neolitico e prosegue poi con gli strumenti provenienti dalle collezioni private databili al Neo-Eneolitico, passando per la Cultura di Ozieri (4100-3500 a.C.), periodo in cui entrano in uso le Domus de Janas (ipogei) che, insieme ai Dolmen, saranno le principali sepolture utilizzate nell’isola fino agli albori della Civiltà Nuragica. Grande rilievo è dato ai ritrovamenti provenienti dalle grotte: non esiste cavità che abbia restituito materiale archeologico del periodo compreso tra il Neolitico e il Medioevo come la Grotta del Bue Marino.
Durante l’età del Bronzo Medio (1600 – 1300 a.C.) si diffondono i nuraghi, espressione di una nuova organizzazione territoriale e socio-economica; ne è testimonianza il Villaggio di Serra Orrios, noto sito archeologico a soli 10 km dal museo.
Il percorso museale procede nella seconda sala dove sono ospitati oggetti risalenti all’età nuragica e romana. Tra questi: i reperti della tomba di Giganti di S’Ena ‘e Thomes (sepoltura collettiva di età nuragica utilizzata fino all’età medievale), le collane in pasta vitrea di età punica e romana rinvenute nella Grotta di Ispinigoli (una cavità sviluppata in verticale che presenta al suo interno una colonna stalagmitica tra le più alte d’Europa) e oggetti, in ceramica e in bronzo, provenienti dagli scavi negli abitati di Tiscali e di Nuraghe Mannu. Tiscali è un suggestivo villaggio, arroccato sulla sommità del Monte Tiscali (500 m circa s.l.m), luogo di difesa contro le invasioni in età romana ma frequentato anche in età repubblicana (II – I sec. a.C) e Medievale. Nuraghe Mannu è un esteso insediamento dove è evidente la sovrapposizione della fase romana su quella nuragica, strategicamente posizionato al centro del Golfo di Orosei a presidio delle vie commerciali.
L’esposizione nella terza sala accoglie reperti di età romana e tardo antica: anfore romane - intere e frammentarie – e oltre trecento monete risalenti all’epoca punica e romana. Si conclude il percorso con le brocche dorgalesi riferibili al XIX – XX sec., prodotte dal signor Michele Sotgia - ultimo brocchinarzu (trad. it. “fabbricante di brocche”) del paese - e con due esempi di tegole e mattoni, a testimoniare il forte legame tra la storia e la tradizione ceramica del nostro territorio che vede in Salvatore Fancello la sua massima espressione artistica.
I materiali esposti nel museo sono accompagnati da brevi didascalie che ne illustrano la tipologia, la provenienza e il contesto storico di riferimento. Sistemi digitali, a disposizione dei visitatori, permettono la fruizione di contenuti multimediali nelle diverse lingue straniere (francese, inglese, tedesco). Il sito museale di Dorgali è un luogo di conservazione del patrimonio materiale ma anche di studio e di coinvolgimento della comunità: opera come centro di ricerca delle testimonianze archeologiche del territorio, stipula convenzioni per lo svolgimento di tirocini formativi e di orientamento e organizza speciali laboratori per avvicinare i bambini alla nostra storia in modo coinvolgente ed attivo.
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