Progetto Racine
Progetto Racine
RACINE (Rete in azione per conservare e valorizzare il patrimonio e l’identità culturale) è un progetto di cooperazione transfrontaliera finanziato con il programma Interreg Italia-Francia Marittimo 2014-2020. Per la sua attuazione, oltre al capofila Anci Toscana, coinvolge diversi partner, tra cui Regione Sardegna, Regione Toscana, Regione Liguria, Collectivité de Corse, Communauté de Communes du Golfe de Saint-Tropez e Università di Sassari.
RACINE, il cui termine in francese significa Radice, ha l’obiettivo di esplorare e valorizzare la relazione identitaria esistente tra il patrimonio, tangibile e intangibile, presente nei luoghi della cultura localizzati in piccoli comuni e le rispettive comunità di riferimento.
Per la realizzazione del progetto, l’Università di Sassari, con il Dipartimento di Scienze Umanistiche e Sociali, ha operato in sei musei appartenenti a sei comuni della provincia di Nuoro:
- l’ecomuseo della montagna sarda o del Gennargentu di Aritzo
- il museo della cultura pastorale e contadina di Bitti
- il museo del Fiore Sardo di Gavoi
- sa Domo ‘e sos Marras di Galtellì
- il museo archeologico di Dorgali
- il museo della cultura pastorale di Fonni.
Insieme agli esponenti di queste realtà museali e con il coinvolgimento dei policy maker locali, delle associazioni culturali ed economiche del territorio e dei cittadini interessati è stata avviata un’intensa attività di co-progettazione che ha dato forma ai percorsi partecipativi.
Questi ultimi, attraverso strumenti quali gli OST (Open Space Tecnology) e i metaplan, hanno consentito ai soggetti coinvolti di riflettere e confrontarsi in merito a possibili visioni di futuro, nuove strategie di valorizzazione del capitale territoriale e modalità innovative di fruizione della cultura, in un’ottica di sviluppo socioeconomico.
Il percorso partecipativo ha portato alla realizzazione di diverse attività di sperimentazione in maniera congiunta (creazione di itinerari, storytelling di comunità e attività online di promozione), il cui traguardo finale si rinviene nella scrittura del Patto locale per lo sviluppo, uno strumento agevole di cooperazione che impegna i luoghi della cultura a realizzare insieme attività di valorizzazione del proprio patrimonio culturale nel breve e medio periodo.