Fonni

Fonni (3.696 abitanti al 31/12/2021), importante centro della Barbagia di Ollolai, è il comune “più alto” dell’Isola; confina con Lodine, Gavoi, Ovodda, Mamoiada, Desulo, Orgosolo, Villagrande Strisaili.

Il paese è situato sul massiccio del Gennargentu a 1.000 m di altitudine in un versante esposto a nord che ne condiziona fortemente il clima. L’ampio territorio comunale (112 kmq) raggiunge quote elevate (1.700 m), e ospita le uniche località sciistiche sarde, con gli impianti di risalita che raggiungono “Cima Spada” e “Bruncu Spina”.

In passato questi rilievi hanno subito un processo di disboscamento dovuto all’intensa attività di pascolo, allo sfruttamento del legname e agli incendi, da alcuni decenni si assiste tuttavia a un’espansione della vegetazione boschiva, in particolare di roverelle, dovuta al minore sfruttamento del suolo, anche a causa dell’invecchiamento e spopolamento della popolazione.

Fonni rappresenta anche un importante snodo stradale per il centro della Sardegna in quanto porta d’accesso ai due valichi più elevati della regione: il Passo di Tascusì (1.245 m) e il Passo di Correboi (1.246 m).

Poco distante dal paese, in direzione est, si trova il complesso nuragico di Gremanu datato tra XV e IX secolo a.C. Il sito è espressione di un patrimonio archeologico di grande valore, comprendendo l’unico esempio di acquedotto nuragico noto nell’Isola, la necropoli Madau con quattro tombe di Giganti a forma “protome taurina”, tre templi costruiti in basalto, calcare e trachite, che creano particolari effetti cromatici, e un centinaio di capanne di un villaggio.

Il paese è noto anche per le sue feste tradizionali, in particolare la processione della Madonna dei martiri, il palio dei Comuni e il carnevale fonnese. Quest’ultimo è animato dalla presenza delle maschere: S’Urthu, Sos Buttudos e Sas Mascheras Limpias

Per quanto riguarda le attività tradizionali, grande importanza ha rivestito in passato, e riveste tuttora, l’allevamento di capi ovini e bovini principalmente allo stato brado. A questo proposito, di grande ausilio è l’impiego di una razza canina locale, il “pastore fonnese”, ritenuto molto affidabile per la difesa delle greggi. La pastorizia, soprattutto in passato, era connotata dal fenomeno della transumanza invernale verso la Nurra o il Campidano, fondamentale per non esporre gli animali al clima più rigido del Gennargentu.

Negli ultimi decenni l’economia locale è stata sostenuta dalle attività del settore primario (158 aziende agricole), incentrato soprattutto sulla filiera casearia e sulla produzione di patate, ma anche dalla produzione dei celebri biscotti savoiardi fonnesi e dal turismo sia invernale che estivo (239 posti letto).


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